Anno XIV – Giugno 2016 – Numero 25

EDITORIALE

Per leggere il libro dei Salmi

di Angelo Reginato

Sèfer Tehillìm significa «Libro delle Lodi». Così viene chiamato nella tradizione ebraica il libro dei Salmi. Sarebbe, dunque, la lode il cuore del testo. Tuttavia, anche solo sfogliando il libro, ci accorgiamo che non è composto unicamente da lodi. La maggior parte delle composizioni sono una tefillah, ovvero preghiera, invocazione. La radice ebraica pll fa riferimento all’atto di valutare, giudicare. Dunque, la preghiera dei salmi nasce da una valutazione, da uno sguardo attento posto sulla vita. E questo è già un primo guadagno importante, consegnatoci dalla tradizione ebraica: la preghiera non è tanto un rapporto formale con la divinità ma una relazione esistenziale; nasce dalla vita accolta in tutti i suoi aspetti.
Secoli e secoli prima che comparisse il dottor Freud, la Bibbia sapeva bene che non bisogna rimuovere nulla dalla vita, poiché se si mette la polvere sotto il tappeto, prima o poi essa ritorna fuori. E i salmi hanno questa capacità di non rimuovere neppure gli aspetti più faticosi. Si pensi al tema della violenza e del risentimento, come anche alla presenza
costante dei nemici.

pep25 – CHF 8.00 / € 5.00

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