Anno I - 2003 - Numero 2

Parola&parole
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pep2 - CHF 5.- / € 3.-

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EDITORIALE

Per un'autentica formazione umana
di Ernesto Borghi

 

Leggere la Bibbia può essere una grande occasione di libertà: questa è un'affermazione che risulta vera sotto vari punti di vista, anche in considerazione di tutte le iniziative e manifestazioni che si possono osservare in Svizzera nel corso di questo "Anno della Bibbia ". Le sensibilità sono molte ed eterogenee, le forme di intervento concernono, a livelli diversi, persone di tutte le età e condizioni sociali e culturali. Per alcuni si tratta di una riscoperta di testi, forme, valori che appartenevano all'infanzia e che per un certo periodo di tempo erano stati occultati o trascurati. Per altri questo incontro con le sacre Scritture ebraiche e cristiane costituisce un'esperienza nuova e sorprendente, spesso positiva al di là del prevedibile.
     Nella Svizzera italiana questo anno di particolare sensibilizzazione alla conoscenza e alla lettura bibliche ha visto sinora, dopo la presentazione ufficiale della nostra associazione del gennaio scorso, alcuni altri momenti di rilievo: si pensi, in particolare, alla "Giornata della Bibbia " celebrata lo scorso 4 maggio in tutte le zone della Svizzera italofona. Certo, questi ed altri appuntamenti straordinari hanno avuto e avranno un significato importante, tanto maggiore quanto più diventeranno un punto di partenza verso una quotidianità diversa dal passato. Una quotidianità formativa, nelle varie articolazioni ecclesiali (parrocchie, movimenti, gruppi, confraternite ecc.) e nelle realtà di altra ispirazione culturale, che veda nella Bibbia un punto di riferimento imprescindibile per l'umanizzazione vera di tutti.
     Questa condizione è oggi oggettivamente realizzabile? Non è un segreto per nessuno che il confronto diretto con i testi biblici è stato visto, per secoli, come appannaggio e caratteristica prevalente di una sola componente cristiana - quella protestante - quindi considerata con sospetto ed ostilità dagli altri cristiani, anzitutto i cattolici, a cominciare dalle gerarchie episcopali e presbiterali. Ora questa strada di relazione con la sacra Scrittura è assai più condivisa, in particolare dal secondo Dopoguerra in poi, tra tutti i cristiani e l'accoglimento, o il rifiuto rispetto a questo momento fondamentale della formazione ebraica e cristiana sono trasversali in tutte le confessioni cristiane.
A proposito di ostilità occorre ribadire che il letteralismo in ambito protestante e una concezione raggelante e anacronistica del magistero in ambito cattolico sono due nemici di qualsiasi lettura matura della Bibbia, anzi di qualsiasi opportunità di vera crescita culturale in quanto sono forme di un tragico integrismo che si può riprodurre, epoca dopo epoca, in molteplici vesti.
     L'A.B.S.I. è nata per muovere in altre direzioni assai più degne dell'essere umano, nella persuasione che imparare a leggere la Bibbia sia una scuola di libertà, anche perchè stimola le capacità umane di discernimento interiore e sociale profondo, ma non pretenzioso, appassionato, ma non emotivo, nel momento in cui i testi biblici sono considerati nella loro storicità e nella loro natura costituzionale di oggetti d'interpretazione.
     D'altronde è ormai palese la necessità ineludibile di leggere la Scrittura certamente non come libro di verità assolute sullo scibile umano (il caso Galilei è eloquente una volta per tutte), ma come testimonianza della fede di tante donne e tanti uomini che hanno cercato di narrare la bella e buona relazione di amore con il Signore Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, dei profeti e ultimativamente, di Gesù Cristo e di corrispondervi con queste parole.
     In questo quadro la presa di posizione, in termine di favore o opposizione, rispetto alla fede nel Dio ebraico-cristiano, non è condizione indispensabile per iniziare la lettura, ma riemerge spesso, quasi fosse un fiume carsico, come interrogativo costante, tale da accompagnare tanto più il lettore quanto più egli si immerge nell'universo scritturistico. E la lettura compiuta nella Chiesa costituisce, quando è condotta senza volontà di prevaricazione da parte di alcuno e alla ricerca autentica della verità della relazione con Dio, un momento del tutto privilegiato anche perché il più vicino alle circostanze formative originarie di gran parte dei testi biblici.
     Il processo interpretativo in corso è destinato, quindi, ad un dinamismo infinito. E il lettore si inserisce in questo 'fiume ", se si attrezza per essere attento a tutti gli elementi che la "lettera del testo" gli offre. Se le Chiese cristiane, gli ebrei abitanti nella Svizzera italiana e tutti coloro che sono interessati, quale che sia il loro background culturale, ad un confronto serio con i testi biblici, terranno conto di tutte le opportunità di liberazione interiore e sociale che la Bibbia offre, la qualità di vita della società e dei singoli individui non potrà che migliorare. Tutto ciò nell'interesse, anzitutto, della serenità generale, dunque della capacità di costruire effettivamente un avvenire più luminoso del presente odierno perché più ricco di senso di responsabilità collettiva e di solidarietà interumana.
     Questo secondo numero di "Parola & parole" desidera contribuire anche a questo scopo sia attraverso i due particolari e stimolanti contributi di Tobias Ulbrich e Renzo Petraglio sia tramite i suggerimenti bibliografici e un "inventario " delle iniziative di formazione biblica previste nel territorio d'azione dell'A.B.S.I. tra l'ottobre 2003 e il febbraio 2004. La ricerca di interazione ecumenica e la volontà di aprire "porte" e "finestre" culturali in tutte le direzioni caratterizza la nostra associazione sin dalla sua fondazione: confidiamo che il comitato, che sarà eletto il 18 ottobre nel corso dell'assemblea generale costitutiva, possa guidare l'A.B.S.I. lungo queste due direttrici con l'aiuto e il sostegno delle decine e decine di persone, che hanno deciso di condividere questa avventura di impegno culturale e di passione umanistica e di molte altre che speriamo possano fare altrettanto nell'immediato futuro.

 

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EDITORIALE

Per un'autentica formazione umana
di Ernesto Borghi

 

Leggere la Bibbia può essere una grande occasione di libertà: questa è un'affermazione che risulta vera sotto vari punti di vista, anche in considerazione di tutte le iniziative e manifestazioni che si possono osservare in Svizzera nel corso di questo "Anno della Bibbia ". Le sensibilità sono molte ed eterogenee, le forme di intervento concernono, a livelli diversi, persone di tutte le età e condizioni sociali e culturali. ... >>>