Formazione biblica
inserito il 26.11.2009
COME LEGGERE LA BIBBIA?
a cura di Ernesto Borghi
Principi di base
Leggere la Bibbia in modo attento ed intenso può essere una straordinaria avventura culturale per la vita di ciascun essere umano. Per tendere ad un confronto con i testi biblici che sia ragionevolmente serio e costruttivo, occorre porsi di fronte ad essi due domande fondamentali, l’una successiva all’altra, ma collegate strettamente tra loro.
- Che cosa ha voluto dire il testo biblico che mi accingo a leggere nell’epoca in cui è stato scritto?
Questo primo interrogativo spinge a cercare di capire quali siano i significati letterali di quanto si sta leggendo nell’ambito dei contesti culturali (letterari, storici, filosofici, geografici, ecc.) in cui è stato redatto.
- Che cosa dice il testo in questione alla mia vita di oggi?
Questo secondo interrogativo conduce a chiedersi quale valore abbia il contenuto di quello che si ha dinanzi agli occhi per la propria quotidianità, nelle relazioni sociali e nelle riflessioni interiori di tutti i giorni.
Tentare di leggere la Bibbia solo nei contesti originari può diventare sterile archeologia culturale che non contribuisce minimamente a migliorare la qualità sostanziale della propria vita. D’altra parte provare a farlo solo nella nostra contemporaneità, può portare a non capire quello che la Bibbia dice effettivamente, sovrapponendo, in modo fuorviante, le idee ed esigenze attuali di chi la legge a quanto l’antichità ha inteso proporre.
Entrambi i momenti indicati da questi interrogativi sono indispensabili, perché nessuno dei due conduce, da solo, a tentare effettivamente di cogliere che cosa i testi biblici dicano.
Per compiere il tragitto culturale proposto con queste due domande non è necessario essere persone di grande cultura: basta disporre di qualche fondata nozione intellettuale e della passione sincera per la ricerca del senso della vita propria e altrui. E spesso tutto ciò è molto più vicino e a portata di mano di quanto si possa immaginare.
D’altra parte chiunque volesse preparare un’omelia o un incontro di catechesi o di formazione cristiana in generale oppure leggere per sé e per altri un testo biblico, dovrebbe porsi sempre questi interrogativi, cercando di rispondere nel modo più intelligente e appassionato possibile.
Occorre, quindi, farsi entrambe le domande citate, una dopo l’altra, per cercare di ascoltare davvero che cosa i testi biblici dicono anche oggi, senza strumentalizzarli e senza credere che siano solo testimonianze di un passato che non ha più nulla da dirci.
La Bibbia: un libro per tutti
La Bibbia parla ancora alla vita di tutti? Vari testi biblici sembrano testimoniarlo con chiarezza. Eccone, di seguito, una serie di esempi, che lettrici e lettori potranno verificare:
(cliccare sui link per il collegamento alla Bibbia CEI)
Male/peccato
Gen 3,1-23; 4,1-16; Sal 51,4; Am 1-2; Mt 4,2-9; 5,21-48; At 5,1-11; 8,9-24; Rm 6-7.
Sapienza/stupidità
1Re 3,4-15; Sal 1; Gb 28; Qo 3,1-15; Sap 7,1-14; Mt 11,25-27; 1Cor 1-4; Eb 1,1-4.