Monografie – No 23 Dicembre 2018

Per leggere e tradurre il “Padre nostro” nella vita e nella cultura di oggi

Prefazione

La preghiera delle preghiere tra letture, traduzioni e cultura contemporanea
di Ernesto Borghi

Il Padre nostro è senz’altro la preghiera che esprime meglio l’essenza del cristianesimo, al di là dei molteplici cambiamenti intercorsi nelle cul- ture umane dal I secolo d.C. ad oggi. Vi sono varie altre preghiere cristiane che hanno una grande tradizione e un’altrettanto notevole diffusione: se pensiamo, per esempio, a tutto quanto riguarda Maria, madre di Gesù di Nazareth, il discorso diviene molto sentito per tantissime persone, da un capo all’altro del Pianeta. Ma il Padre nostro è qualcosa di assai più rilevante a livello complessivo e generale, culturale e spirituale.
Quello che è il rapporto tra il Dio del Sinai e di Gesù Cristo e gli esseri umani, nel rapporto tra il cielo e la terra, tra il trascendente e l’immanente, tra la verticalità della relazione con Dio e l’orizzontalità di quelle tra gli esseri umani, trova in queste poche parole una sintesi ineguagliabile. Tutto ciò è spesso ben più agevole da comprendere a livello intellettuale, di quanto lo sia tradurre nel concreto della propria quotidianità le

indicazioni etiche conseguenti alle richieste rivolte al Divino. Certo: si percorrano tutte le parole che chi prega il Padre nostro pronuncia da molti secoli, pensando realmente a quello che si sta dicendo. Il coinvolgimento della vita personale e sociale dell’individuo risulterebbe così notevole che pronunciare il tutto a cuor leggero, quasi fosse una specie di “anestetico” assolutorio della coscienza, magari alla fine della propria giornata o al termine di un incontro di formazione collettiva, sarebbe davvero un peccato…
Comunque non è a queste considerazioni spiritual-esistenziali che le pagine che seguono sono anzitutto dedicate… Quello che vi troveranno lettrici e lettori sarà, crediamo, un aiuto serio ed appassionato, di taglio interreligioso ed interculturale, a comprendere il Padre nostro non anzitutto e non solo per la sua rilevanza spirituale cristiana. Quello che proponiamo è una sorta di “viaggio” di analisi ed interpretazione testuali, rivolto, come spesso abbiamo fatto in “Parola&parole”, a persone di ispi- razione cristiana e di tante altre identità culturali diverse. Nella prima “tappa” vengono delineate le “radici” ebraiche di questa preghiera, considerandone la versione più nota, quella riscontrabile in Matteo 6,7-13 (che ha un parallelo in Luca 11,1-4). Nella seconda ampia tappa e nella terza più specifica il focus della trattazione concerne la presentazione sinottica dei contenuti dei testi lucano e matteano e le difficoltà più significative della traduzione di tali testi, dal greco originale alle lingue attuali a cominciare dall’italiano. 

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