Monografie – No 25 Ottobre 2019

Ecumenismo e dialogo interreligioso sono dimensioni necessarie
nella vita di oggi?

Analisi, interpretazioni, prospettive

a cura di
Ernesto Borghi

contributi di
Alessandro Martinelli – Paolo Steffano – Giuseppe Valenti

Editoriale

Ecumenismo e dialogo interreligioso: perché?

«Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e non te ne accorgi se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso. In certi momenti il senso non conta. Contano i legami». (Jorge Luis Borges)

Stiamo vivendo, in Europa e nel mondo, un’epoca di grandi contraddizioni, come e più di quanto è avvenuto in tanti secoli precedenti. La povertà socio-economica di svariate centinaia di milioni di persone e alcune situazioni di guerra, hanno innescato dal Sud del Pianeta un fenomeno migratorio che appare, in queste proporzioni, senza precedenti. Esso interpella, a livello materiale e morale coloro che, come noi, abitano il Nord della Terra,

ponendo interrogativi ed ingenerando le reazioni più diverse, dall’accoglienza senza criterio al rifiuto egoistico fine a se stesso. Mai come in passato, probabilmente, culture anche del tutto diverse sono a “stretto contatto” non virtuale, ma effettivo. E non è per nulla semplice comprendere, a meno di essere superficiali e approssimativi, quali siano le modalità migliori per instaurare un dialogo che possa condurre ad una convivenza sempre più costruttiva e serena per tutti.
Le Scritture bibliche parlano di attenzione allo “straniero” e di accoglienza del “viaggiatore” sin dal famoso episodio di Genesi 18,1ss, dove Abramo ospita tre sconosciuti e questi atteggiamenti sono ricordati ripetutamente come costitutivi del credente nel Dio del Sinai e di Gesù Cristo. In un mondo, quello dell’antichità mediorientale e mediterranea, in cui il pluralismo religioso e culturale era notevolissimo, la concorrenza tra diverse proposte circa la salvezza dell’essere umano e la conflittualità relativa costituivano, d’altra parte, una condizione di sostanziale impor- tanza e di varia espressione: i passi evangelici di Marco 9,38-40 e Luca 9,46-50 (cfr. pp. 41-42 di questo numero di “Parola&parole – monografie”) ne sono due prove evidenti.
Nel quadro socio-culturale difficile del nostro tempo riflettere fat- tivamente sui rapporti tra denominazioni cristiane diverse e tra fedi religiose e prospettive culturali differenti appare oggi, mi sembra, un imperativo “categorico”. Per chi? per chiunque intenda vivere su questo Pianeta in modo umanamente consapevole. L’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, nei limiti delle sue possibilità e del suo raggio d’azione, lo ha fatto ripetutamente, sia a livello bibliografico che convegnistico- seminariale. Riteniamo da sempre che, un’istituzione come la nostra, – nata per promuovere la conoscenza seria ed appassionata dei testi e valori biblici,

ossia di due raccolte di testi in cui evidente è il pluralismo culturale, pur nella convergenza sul tema dell’alleanza offerta dal Dio ebraico-cristiano agli esseri umani – debba avere, tra le sue attenzioni fondamentali, un contributo, non episodico e frettoloso, alla conoscenza delle fonti e alle caratteristiche di altre fedi e prospettive religiose, a co- minciare dall’islam per guardare ulteriormente a oriente.
In questo n. 25 della serie “Parola&parole – monografie”, che può apparire monografico ed eterogeneo nello stesso tempo, abbiamo pensato di offrire anzitutto un saggio di riflessione formativa globale su ecumeni- smo e dialogo interreligioso: l’autore, Alessandro Martinelli, ha vissuto e vive da qualche decennio, con intelligenza e passione, per questi valori. Queste pagine sono, per certi versi, l’esito attuale di questa sua scelta personale e per quasi trent’anni anche professionale. Il riferimento è spe- cifico a bambini, ragazzi e giovani, ma le riflessioni proposte sono assai utili anche alla formazione continua di noi adulti su temi che ci vedono spesso assai poco “attrezzati”.
Confronto con la diversità culturale e religiosa vuol dire anche divul- gare situazioni concrete in cui tali relazioni hanno conosciuto e conoscono una realizzazione notevolmente positiva. Un’esperienza pluriennale di un comune della periferia milanese, Baranzate, ci viene raccontata da chi, Paolo Steffano, ne è stato l’iniziatore e da vari anni contribuisce quoti- dianamente a svilupparla in un quadro di fattibilità e creatività costanti.
L’ultimo contributo di questo numero è una

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