SETTIMANA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI 2015

PER AVERE SEMPRE SETE DI PIENA UMANITA’:
SETTIMANA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI (18-25 gennaio 2015)


È iniziata la settimana di preghiera e riflessione 2015 concernente l’unità delle Chiese cristiane e dei loro fedeli, che, come è noto, si concluderà domenica 25 gennaio. In questi mesi di tragici conflitti chi è cristiano al di fuori del mondo occidentale spesso è oggetto di violenze fisiche terribili, che sono arrivate non di rado sino alla morte. La fede e la vita di chi cerca di essere discepola e discepolo di Gesù Cristo in Occidente è, invece, spesso bersaglio dei sarcasmi e delle ironie più becere di sedicenti “laiche pensatrici/laici pensatori”, frutto anzitutto di un’ignoranza davvero crassa circa i fondamenti effettivi della fede cristiana.

Questa settimana di preghiera, in ragione del calendario 2015, si svolga da domenica a domenica, cioè tra due giorni che sono al culmine della dimensione liturgica cristiana: una domenica di Pasqua dell’aprile 30 d.C. le versioni evangeliche narrano che egli fu annunciato risorto dai morti e apparve come tale a varie figure di donne e uomini suoi contemporanei. Credo che ciò possa essere un ulteriore stimolo anzitutto per chi cerca di essere cristiano, spinta a provare ad essere ogni giorno più capace di amare gli altri secondo l’amore di Gesù Cristo crocifisso e risorto, dunque ad essere parte del cristianesimo non con affermazioni retoriche, ma con scelte di vita concrete, dalla conoscenza della Parola di Dio contenuta nei testi biblici alla quotidianità dell’esistenza. Le ragioni di convergenza tra le diverse confessioni cristiane sono molto più decisive di quelle di divergenze, se non altro perché Gesù Cristo deve essere il punto di riferimento comune.

Ciò vuol dire abbandonare ogni fondamentalismo che fa leggere la Bibbia senza interpretarla con intelligenza e passione, ogni settarismo che fa pensare di essere “i migliori”. L’amore espresso da Gesù di Nazareth nella sua vita sino all’Ultima Cena e alla morte e alla risurrezione deve essere la stella polare di tutti coloro che dicono di essere sue discepole/suoi discepoli. Fare una scelta del genere motiva ad entrare in relazione con chiunque – sia cristiano, credente di altra religione o credente nell’umanità che guarda all’altro come persona e non come avversario – per costruire una convivenza civile carica di solidarietà, gioia e creatività. Solo così si potranno perseguire tre obiettivi essenziali:- si potrà combattere con energia ed efficacia la violenza degli altri;
– ci si potrà impegnare seriamente per la libertà di pensiero, parola e religione di chiunque;
– si potrà far crescere una cultura che vada al di là, da un lato, delle gratuite, ignoranti provocazioni e volgari provocazioni dei cosiddetti “laici” (abusivi sin da questo termine) e, dall’altro, degli autoritarismi e dei tradizionalismi di sedicenti “credenti cristiani o ebrei o islamici o di altra confessione e cultura”, tutti atteggiamenti e azioni che sono la tragica, assurda e stupida negazione dell’umanesimo del cuore e della mente, dal Nord al Sud del mondo, dagli individui alle società, che, nell’amore cristiano e nelle forme etiche comparabili in altre religioni e culture, trova la sua radice più vera. E la ricerca una bevanda risolutiva per la vita, come la samaritana chiede a Gesù in Gv 4,7 si colloca esattamente nella ricerca di un senso della vita che sia intimamente umano.