Monografie – No 20 Novembre 2017

Credere fa vivere? Ebraismo, Cristianesimo, Islam: fonti, storia, attualità

INTRODUZIONE

Per conoscere, dialogare e convivere da persone pienamente umane

In grata memoria di Paolo De Benedetti (1927-2016) e di Giuseppe Laras (1935-2017)

La nostra epoca, a livello locale ed internazionale, pone sempre più seriamente un’esigenza spirituale, culturale e sociale: cercare di conoscere gli altri anche da un punto di vista religioso, favorendo il dialogo tra credenti fedeli alla propria identità e proprio per questo aperti a quelle altrui. Non passa giorno che i mezzi di comunicazione di massa, dai più tradizionali cartacei a quelli tecnologicamente più avanzati, non si occupino, in forme diverse e non di rado assai approssimative, di islam e di altri argomenti religiosi, comunque secondo un livello di attenzione che soltanto pochi anni or sono sarebbe stato impensabile.
L’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, impegnata, sin dalla sua fondazione, nel contribuire ad un confronto interculturale ed interreligioso intelligente ed appassionato, già alcuni anni fa pubblicò un volume nato anche dall’esperienza di un viaggio a Gerusalemme nel febbraio 2012, alla ricerca dell’identità ebraica, cristiana e musulmana di quella straordinaria città, guidato da Elena Lea Bartolini De Angeli, Paolo Branca e dal sottoscritto1 Successivamente absi ha organizzato, insieme ad altre importanti istituzioni culturali e sociali ticinesi2, tra l’ottobre 2016 e il marzo 2017, un corso di formazione ed informazione ed un viaggio intitolati “Credere fa vivere? Prospettive ebraiche, cristiane ed islamiche tra spiritualità,

storia e cultura contemporanea”.
Esperte ed esperti di chiara fama accademica e formativa hanno proposto, per elementi qualificanti, dall’alto della loro competenza scientifico-didattica e della loro passione formativa, riflessioni e osservazioni sui seguenti temi: le radici testuali delle tre religioni abramitiche; il loro sviluppo storico; le questioni fondamentali oggi aperte e discusse nel rapporto, di volta in volta, tra il singolo filone religioso, gli altri due e la società contemporanea.
Nessuno, fin dall’inizio, a cominciare dal sottoscritto e dalle colleghe e dai colleghi intervenuti a Giubiasco, Lugano e Mendrisio e oggi presenti anche in questa pubblicazione, si è mai illuso che, su argomenti di tale vastità e complessità, si potesse andare al di là di alcune osservazioni generali, di spunti di riflessione, di certe prospettive delineanti anche scenari futuri in campo storico-religioso, politico ed etico complessivo.
Il nutrito numero di attenti partecipanti e il risalto dato all’iniziativa da taluni media ticinesi ci hanno fatto pensare che il contenuto di  quelle nove serate – tre dedicate a ciascuno dei filoni culturali e religiosi ebraico, cristiano e musulmano – e quello dei momenti salienti della visita al Museo Interreligioso di Bertinoro (FC), potessero essere messi a disposizione di un novero di destinatari molto ampio: non soltanto tutti i membri della nostra associazione, ma anche chiunque sia interessato ai temi in oggetto, al di fuori di ogni erudizione fine a se stessa, accademismo astratto e fondamentalismo religioso e culturale.
Di conseguenza abbiamo pubblicato questa monografia, che ha il prezioso corredo delle registrazioni audio di gran parte degli interventi che ascoltammo nei mesi scorsi. Dalla lettura su carta all’ascolto delle parole di relatrici e relatori tutto potrà servire, riteniamo, a incrementare

la cultura in ambito religioso abramitico e a sviluppare una sensibilità sempre maggiore in ordine all’importanza del dialogo interreligioso.
A quale scopo? Per contribuire a rendere le identità dei credenti religiosi, dei diversamente credenti e dei non credenti sempre più ricche in termini di profondità spirituale e spessore umano, in vista di una convivenza socio-culturale e religiosa sempre migliore.
A questo proposito la scelta di pubblicare, al termine del testo, uno scritto medioevale come la celeberrima novella “Melchisedech e il Saladino”, tratta dal “Decameron” di Giovanni Boccaccio, e le “10 tesi per il dialogo interreligioso”, redatte qualche anno fa, hanno inteso segnalare un dato importante: la ricerca di un confronto interreligioso intelligente ed appassionato travalica le epoche e si propone da lontano come un’opzione comunque non facile, ma del tutto fondamentale per un’umanità che guardi al futuro della felicità comune.
Come è avvenuto per le serate e per il viaggio da cui questa pubblicazione trae origine, la lettura di queste pagine e l’ascolto di queste registrazioni non richiedono una particolare preparazione precedente, ma la volontà di confrontarsi liberamente con contenuti, valori, prospettive anche molto differenti dalla propria fisionomia culturale o religiosa.

Estratto della monografia

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