se dovesse andare più lontano”. Gesù va verso il nuovo e loro invece vanno verso il vecchio.
Comunque chiedono a Gesù di rimanere con loro. E “quando fu a tavola con loro, prese il pane” – come ha fatto nell’ultima cena, ripete gli stessi gesti – “recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro”. “Allora” – scrive l’evangelista – “si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”. Gesù è riconoscibile quando il pane viene preso e spezzato. Gesù, il figlio di Dio, si fa pane, spezza la sua vita per gli uomini, perché quanti lo accolgono e sono capaci a loro volta di farsi pane e alimento di vita per gli altri, diventino figli dello stesso Dio.
E’ questa l’esperienza che rende percepibile la presenza di Gesù. “Ma egli” non sparì come è scritto nella traduzione, ma letteralmente “… divenne invisibile”. Gesù non è scomparso, ma è invisibile perché Gesù ormai è visibile soltanto nel pane che si spezza, nel pane che è condiviso, nella comunità che si fa pane per gli altri. Infatti, quando tornano a Gerusalemme dagli altri discepoli, quello che i due di Èmmaus raccontano … “narravano di ciò che era accaduto lungo la via”.
“Lungo la via” era il luogo della semina sul terreno, che Gesù già aveva spiegato … “viene il satana”, che è l’immagine del potere che toglie via il messaggio.
Ecco perché loro non avevano capito l’annunzio, le parole di Gesù, perché sono immersi in questa ideologia di potere che li rende refrattari alla parola del Signore. E come l’avevano riconosciuto? Nello spezzare del pane. Questo criterio era valido allora ed è valido ancora oggi. Gesù è riconoscibile nel suo corpo e il suo corpo è la comunità che si riunisce per farsi alimento per gli altri.
Il cammino di Emmaus
di Janet Brooks Gerloff
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