È morto Giuseppe Laiso

È morto Giuseppe Laiso


Giuseppe Laiso

Intorno alle 19.40 del 21 marzo scorso è scomparso uno dei più appassionati esponenti del mondo protestante italiano degli ultimi sessant’anni: Giuseppe Emanuele Laiso. Nato in provincia di Potenza nel 1932 egli è stato pastore pentecostale per vari decenni, pioniere della comunicazione religiosa radiofonica dagli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, fondatore della “Editrice Uomini Nuovi”. Marito di Ruth, sua compagna di vita per oltre sessant’anni, padre di Claudio, apprezzato regista della RTSI, e di Anna, animatrice culturale instancabile, e suocero di Rino Rossinelli, tra l’altro docente di matematica al Liceo Lugano-2, nonno e bisnonno, non ha avuto paura di lanciarsi in avventure culturali e pastorali che molti dei membri delle comunità a cui egli faceva riferimento mai avrebbero avuto il coraggio di iniziare. La pubblicazione, nel 2007, del “Dizionario di teologia evangelica” fu una scelta impensabile solo pochi anni prima e resa possibile anche dalla coscienza che maturò in Laiso di aiutare il processo di rigorizzazione scientifica del mondo pentecostale in ambito teologico e storico-religioso. Fu co-fondatore, nel 2003, dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, con una sensibilità ecumenica sconosciuta a

molti pentecostali, ma anche a vari altri protestanti e cattolici. Nel 2008 Giuseppe Laiso raccolse quella che è stata l’ultima grande sfida della sua vita, la costituzione della Shepherd University di lingua italiana, con l’entusiasmo trascinante che gli era proprio. Tra luci e ombre, in un processo che deve conoscere ancora molti sviluppi per rendere davvero accademica la struttura formativa costituita, Laiso ha favorito un salto di qualità culturale evidente in tante persone del suo ambiente ecclesiale e chi ne raccoglierà il testimone anche in questo campo avrà davanti a sé un’opera assai importante dal respiro ampio. Quest’uomo intelligente, determinato sino all’ostinazione, gioviale e accogliente, capace anche di vis polemica aspra e di spirito di solidarietà calorosissimo e tenace, lascia un vuoto assai cospicuo anzitutto nel mondo delle Chiese evangeliche libere in Svizzera e in Italia. Ringraziando Dio per avere avuto la possibilità di conoscere e di essere amico di un uomo come Giuseppe Emanuele Laiso, l’auspicio è che il fondamentalismo resti sempre lontano dagli ambienti ecclesiali e culturali che egli ha contribuito così generosamente a costruire e a sviluppare.

Ernesto Borghi
presidente absi