Monografie – No. 30
Bibbia e ambiente
tra radici testuali e prospettive esistenziali

a cura di Ernesto Borghi
contributi di Elena Lea Bartolini De Angeli – Nicoletta Gatti – George Ossomo-Batsa – Simone Morandini

 

 

EDITORIALE

Dal passato al futuro

Quali rapporti esistono oggi tra gli esseri viventi, a cominciare dalle donne e dagli uomini contemporanei, e l’ambiente naturale? Fino a pochi anni fa questa domanda sarebbe sembrata una questione da “figli dei fio- ri” o comunque propria di pochi ambienti dediti ad un fondamentalismo ambientalista del tutto perdente. Oggi la risposta a questo interrogativo appare sempre più importante considerando, in particolare, le condizioni di drammatico degrado ambientale in cui si trova un numero crescente di zone del Pianeta. Una concezione predatrice di questa relazione con l’ambiente naturale è ancora diffusissima, secondo una logica nella quale ogni sfruttamento a fini economici è ritenuto lecito, senza sostanziali preoccupazioni per le sue conseguenze sulla qualità della vita della grande maggioranza di coloro che abitano oggi la Terra e ancora di più su quella delle generazioni prossime.

Coloro che cercassero le radici culturali di tale atteggiamento de- vastante e irresponsabile, potrebbero trovarle in modelli di sviluppo nei quali l’equilibrio tra le esigenze conservative e promozionali dell’ambiente e quelle della vita umana sostanzialmente viene meno a vantaggio della disponibilità di risorse verso il benessere non tanto della globalità della popolazione mondiale, ma di minoranze più o meno sparute. Esse si accaparrano gran parte di tali beni, lasciando a miliardi di persone soltanto le “briciole” di essi e condizioni climatiche, dunque ambientali sempre più gravosamente compromesse. Certo: rispetto alla miseria terribile, all’ignoranza endemica e alla schiavitù sociale che hanno contraddistinto per millenni l’esistenza di gran parte dell’umanità, il miglioramento delle condizioni di vita di molte centinaia di milioni di persone in termini materiali, sociali e culturali, in particolare dal XX al XXI secolo, è un dato di fatto oggettivo. 

D’altronde è sotto gli occhi di tutte le persone consapevoli uno svilup- po economico sempre più rovinoso per il nostro Pianeta e per la qualità della vita, sia materiale che morale, di un numero incalcolabile di suoi abitanti attuali e futuri.

Come è possibile arrestare questa deriva molto preoccupante? Quali “corde” culturali occorre “suonare” per far comprendere quale sia il “bara- tro” davanti al quale ci troviamo e come si possa pensare ad uno sviluppo socioeconomico sempre più significativo, che non sia dirompente e distrut- tivo per la stessa esistenza degli esseri viventi e dell’intera natura di cui essi sono parte? Un confronto serio con le Scritture ebraiche e cristiane, per quanto parziale e frammentario, può essere una via promettente e stimolante verso una riflessione culturale ed etica davvero costruttiva sui temi in esame.

Come appare chiaro dai saggi che compongono questo numero di “Parola&parole – monografie”, è particolarmente importante un’atten- zione accurata alla lettera di vari brani biblici, che dia un’idea fondata dei valori che emergono dai testi in sé e dei significati che essi hanno nel presente e in un futuro ragionevolmente prevedibile. Una visione ecolo- gica integrale, in cui gli esseri umani vedono l’articolarsi della loro vita in una logica, del tutto contestuale, di armonia dinamica tra loro e con l’ambiente, trova sostenitori e avversari secondo schieramenti trasversali, nelle comunità religiose, sociali e civili. D’altra parte, egoismo ed altruismo, pratica dell’ingiustizia e fame di giustizia possono ricorrere, a fasi alterne, nell’esistenza di tutti. Ciononostante gli atteggiamenti più prevaricatori sono “di casa” soprat- tutto là dove si pensa che l’altro non abbia lo stesso diritto nel poter dare il meglio di sé a livello personale e sociale.

Scritti degli ultimi anni quali le encicliche di papa Francesco “Laudato si’” (2015) e “Fratelli tutti” (2020) sono alcune tra le testimo- nianze contemporanee più lucide e lungimiranti di una cultura integralmente ecologica ed ecologicamente integrale. La sensibilità di Greta Thunberg e di tanti altri giovani in tutto il mondo potrà contribuire a costruire tutto ciò per il bene umano comune e totale.

Credenti ebrei, cristiani, musulmani e delle grandi tradizioni religiose e filosofiche orientali, pur nelle loro differenze, possono essere uniti tra loro e con chiunque creda veramente nella ricerca del bene di tutti, in un’alleanza per la custodia e lo sviluppo della vita in ogni sua fase e in ciascun suo terreno di coltura e di crescita. E quanto possano essere utili in questa logica delle letture intelligenti ed appassionate di testi biblici e delle riflessioni teologiche altrettanto significative come quelle proposte nelle prossime pagine, lasciamo giudicare a tutti coloro che le leggeranno.

 

Ernesto Borghi


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