Monografie – No. 34
Bibbia, adolescenti e giovani
dati, riflessioni, prospettive

a cura di
Ernesto Borghi Stefano Dolfini – Muriel A. M. Pusterla

contributi di
Orazio Antoniazzi – Daniele Campoli Rossella Difonte – Alessandro Faggian – Rolando Leo Salvatore Soreca – Antonio Spagnoli

 

Editoriale
Sì, ma in modo diverso

Il rapporto tra i testi e i valori biblici e coloro che stanno vivendo l’adolescenza e la giovinezza è un argomento difficile ed affascinante. Difficile perché le occasioni nelle quali queste componenti della popo- lazione hanno occasione di confrontarsi con le Scritture primo e neo- testamentarie sono, salvo situazioni eccezionali, relativamente limitate. Affascinante perché negli anni caratterizzati dalla trasformazione psico- fisica e sociale più rilevante dell’esistenza umana – quelli dall’adolescen- za alla giovinezza – appare interessantissimo cercare di comprendere gli esiti di un’interazione con fonti culturali che propongono da millenni il cambiamento interiore e sociale verso un’apertura a valori dello spirito profondamente umanizzanti1.

Le ore di lezione scolastica di “religione” 2 e gli incontri di catechesi in parrocchie, gruppi e movimenti3 sono i due ambiti in cui “normalmente” adolescenti e giovani possono confrontarsi con i testi biblici.

In questo numero di “Parola&parole – monografie” abbiamo cercato di considerare il tema citato senza alcuna pretesa di scientificità propria, ma concentrando un’attenzione significativa sull’esperienza di lettura e conoscenza della Bibbia di ragazze e ragazzi tra i dodici e i diciannove anni in contesti scolastici e in quelli dell’educazione alla fede cristiana.

Abbiamo ritenuto molto importante, nel primo ambito, partire da alcuni elementi conoscitivi emergenti dalle opinioni di un gruppo ampio di allieve ed allievi, che frequentano materie di cultura religiosa in Italia e nel Canton Ticino, e presentare alcune idee e taluni percorsi didattici atti a proporre il rapporto con la Bibbia a livello scolastico. In campo ecclesiale sono stati illustrati tre itinerari formativi, uno in campo protestante, due in quello cattolico, che fanno riflettere su alcuni aspetti qualificanti dell’educatività della Bibbia nella crescita di adolescenti e giovani. Tale obiettivo è perseguito tramite la presentazione didattico- culturale di alcuni passi biblici di notevole impatto educativo.

Ringraziando vivamente tutti coloro che hanno collaborato alla redazione di questo n. 34 della sezione monografica del nostro perio- dico e al lavoro didattico che ne è stato una base essenziale, risulta più che legittimo, come lettrici e lettori potranno notare leggendo le pagine seguenti, sottolineare un dato eloquente: leggere e conoscere la Bibbia appare importante anche per non pochi adolescenti e giovani, ma deve avvenire in modo diverso da come spesso è stato fatto sinora sia a livello di linguaggio che di metodologia didattica.

E il fatto che della Bibbia si parli, per quanto in modo talora inadeguato, essenzialmente nelle ore di cultura religiosa denuncia un grave deficit di consapevolezza culturale da parte di tanti docenti di altre materie e del sistema formativo nel suo complesso. E la rilevanza delle Scritture bibliche nella catechesi cristiana è ancora, non di rado, più un obiettivo, che un dato di fatto, anche se esperienze importanti in questo campo sono presenti (e anche quanto illustrato nella seconda sezione del nostro testo lo dimostra).

Confidiamo che i contenuti di queste pagine rafforzino la coscienza di quanto possa essere importante, a livello formativo ed educativo, un rapporto intelligente ed appassionato con i testi e i valori biblici secondo una prospettiva culturale di ampio respiro. In essa la Bibbia deve essere considerata, nei sistemi scolastici ed universitari, anche didatticamente allo stesso livello dei grandi classici della letteratura antica, moderna e contemporanea. Le Scritture bibliche devono risultare, nelle comunità cristiane, al centro dell’educazione alla fede. Infatti, in tante occasioni, ci sono energie e attenzioni significative per proporre molto in modo diverso, cioè innovativo e stimolante.

Ernesto Borghi

 

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