Anno XXII – Marzo 2024 – Numero 29

EDITORIALE

Pluralismo, collaborazione ed umanità per tutti

Dopo alcuni anni la nostra rivista “Parola&parole” torna ad essere tematicamente eterogenea. I quattro saggi pubblicati in questo numero sono frutto della competenza tecnica e della passione formativa di quattro biblisti assai diversi tra loro per molti motivi, i quali fanno parte di un novero preciso: quello delle decine di colleghe e colleghi che hanno co-operato al nostro progetto internazionale “Leggere i vangeli per la vita di tutti” (2017-2022). Questa iniziativa culturale, tramite la sua componente editoriale, ha consentito, sinora a qualche migliaio di persone, di avere tra le mani e sotto gli occhi nuove traduzioni ecumeniche commentate dei primi cinque libri del Nuovo Testamento.

Si è trattato di un’avventura culturale alla quale chi l’ha coordinata guarda con viva gratitudine verso chi vi ha cooperato con autorevolezza scientifica e generosità intellettuale. E ci è sembrato bello e naturale che anche “Parola&parole” potesse essere un terreno in cui poter proseguire tale collaborazione con chi volesse continuarla. E le pagine che queste righe introducono evidenziano chiaramente, oltre alle doti formative ed espressive di chi le ha redatte – Adrian Graffy, Fabrizio Filiberti, Francesco Mosetto, Eric Noffke – quanto la Bibbia offra temi che, da radici etiche ed estetiche antiche, parlano seriamente alla cultura e vita di oggi e pongono gli esseri umani costantemente in posizione di apertura verso gli altri e verso una condizione di vita non ripiegata su se stessa. La migrazione come situazione varia di vita, l’attesa del futuro carica di speranza di bene, la fiducia e l’affidabilità esistenziali, l’orientamento al nuovo senza tradire le proprie radici: sono alcuni valori fondamentali che emergono dai saggi che compaiono in questo numero del nostro periodico.

Lettrici e lettori potranno cogliere tanti elementi di riflessione anche per la loro vita contemporanea e si renderanno conto, pensiamo, ancora una volta che Bibbia ebraica/Primo Testamento e Nuovo Testamento vanno considerati in continuità senza concordismi né contrapposizioni. L’obiettivo essenziale appare la ricerca delle idee di Dio e di essere umano che ne scaturiscono con tutte le multiformità e le sfumature poliedriche proprie del rapporto di fedele impegno esistenziale che il Divino – rivelato dal roveto ardente al Sinai e da Gesù di Nazareth crocifisso e risuscitato – propone all’essere umano.

La cultura biblica non autorizza esclusivismi culturali e chiusure di carattere religioso a meno che ci si voglia sostituire al Creatore e si vogliano arbitrariamente dettare le condizioni per interpretare anche per gli altri il senso della vita. Aprirsi alla verità che un altro essere umano può portare anche nelle relazioni interpersonali è una bella e buona opportunità per la propria esistenza? Lasciamo la risposta a chi leggerà la nostra rivista, in questi momenti difficili della storia del mondo, dove la tragica logica dell’affermazione anche violenta e cruenta sull’altro pare essere, vicino e lontano, una prospettiva senza alternative per far riconoscere i propri diritti, troppo spesso al di là di ogni giustizia, libertà e responsabilità…

Ernesto Borghi

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