Monografia – No. 42Bibbia, potere e libertà
Analisi ed interpretazioni neotestamentarie
a cura di
Renzo Petraglio
Editoriale
Il potere al servizio dell’umanità comune
Viviamo momenti storici, da un capo all’altro del Pianeta, in cui pare proprio che la caratteristica qualificante dell’esperienza quotidiana sia l’agire violento e prevaricatorio di singoli individui o di gruppi minoritari su masse di persone povere e variamente indifese. Da Gaza all’Ucraina, dal Sudan a vari contesti africani ed asiatici sino a vari ambienti urbani ed extra-urbani in altre zone del Nord del mondo appaiono evidenti tragici comuni denominatori. Egoismi e settarismi, in nome della difesa di identità religiose, culturali e sociali individualistiche o del tutto parziali, si fanno strada e si impongono con una determinazione anche cruenta. Tutto ciò non di rado parte dall’idea che proprio se si è credenti nel Dio del Sinai o di Gesù Cristo o in Allah non si può che imporre se stessi e la propria visione religiosa e culturale ad ogni costo.
Appare innegabile che in tante occasioni la storia del Nord e del Sud del mondo ha presentato situazioni in cui queste convinzioni si sono tragicamente manifestate e hanno disseminato sofferenze, distruzioni e morte anche in nome di Dio.
La Bibbia, però, aiuta ad andare altrove, a pensare e a vivere in modo diverso.
Nella raccolta dei libri neotestamentari a varie riprese si delineano caratteristiche del rapporto con Dio e del potere che non hanno alcun possibile accostamento con tutto quanto di tragico e di drammatico si è detto sinora. In questo numero della nostra rivista, di cui è autore il bi- blista, antichista ed esperto di religioni abramitiche Renzo Petraglio1, è possibile accostarsi, in modo analitico e coinvolgente, ad alcuni testi che permettono di comprendere alcune condizioni importanti per chiunque. Quali? Anzitutto che essere discepoli del Dio di Gesù Cristo può voler dire vivere da membri leali e responsabili di una compagine statuale senza che ciò debba implicare non seguire la propria coscienza, istanza essenziale ed ultima per regolare il comportamento di chi cerchi di essere realmente umano.
E in questo quadro risulta indispensabile, sempre per avere la possibilità di costruire davvero la propria umanità, il fatto che ad ognuno sia posto seriamente nel cuore, nella mente, nella vita il dilemma tra l’obbedienza intelligente ed appassionata a Dio e la sudditanza totale verso un bene come il denaro. Tutto questo alla ricerca della libertà da idoli soffocanti come il successo, i beni materiali e il potere fini a se stessi.
Ogni individuo, come lettrici e lettori potranno ben bene cogliere dalle analisi e dalle interpretazioni del Prof. Petraglio, è chiamato ad esercitare la propria libertà, bene essenziale, in un costante equilibrio, da perseguire con determinazione, tra il rapporto con Dio e quello con gli altri esseri umani. E il potere che essi sono invitati ad esercitare è degno di loro, se ha i connotati del servizio a favore del bene comune secondo una logica di continua responsabilità verso gli altri.
Molti altri testi neotestamentari potrebbero essere utili per cogliere tutti gli aspetti umanizzanti menzionati sinora2. Appare particolarmente significativo proporre la lettura di questi passi biblici in un momento storico in cui la libertà di un numero ben crescente di persone nel mondo è a rischio o conculcata e il potere culturale, economico e politico dominante, appannaggio di pochi o di pochissimi, influenza da molto vicino la vita della grande maggioranza della popolazione planetaria. Chiedersi come poter difendere la propria libertà, vivendo da persone socialmente responsabili, educando la propria coscienza a orientare se stessi verso e con gli altri, non contro di loro: probabilmente le pagine che seguono potranno suscitare riflessioni non astratte, anzi anche eticamente pratiche in queste prospettive…
Ernesto Borghi
1 Nato a Muggio (Svizzera) nel 1945, è sposato con Maria Pia, padre di Sara, Febe, Samuele e Luca e nonno di quattro nipoti. Ha studiato teologia a Lugano e a Fribourg (licenza nel 1971, dottorato nel 1973) e sempre a Fribourg anche lettere antiche, conseguendo sia la licenza che il dottorato. Ha insegnato per molti anni greco e cultura religiosa al Liceo cantonale di Locarno. Ha lavorato per la traduzione della Bibbia denominata TILC (= Traduzione interconfessionale in lingua corrente), in qualità di revisore per il Nuovo Testamento e di traduttore dei libri della Sapienza e del Siracide. Nel Canton Ticino ha dedicato più di 20 anni alla Scuola biblica ecumenica. In Africa ha condotto per molti anni dal 1993, la lettura della Bibbia e del Corano in Burundi, collaborando con i giovani costruttori di pace nella località di Bujumbura. Nel 2003 socio fondatore dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, ne è consulente fondamentale.
2 Cfr., per es., Mt 5.7; Lc 6; Rm 12; Ap 18.
Renzo Petraglio compie ottant’anni: grazie!
L’autore del saggio pubblicato in questo numero della nostra rivista è un uomo dalla cultura assai ampia e dalla sensibilità sociale notevolissima, che ha compiuto, il 24 giugno scorso, ottant’anni. I tanti allievi che ha avuto, nel corso di molti anni di insegnamento di lingue e culture classiche antiche e di cultura religiosa nelle Scuole Superiori ticinesi, sono soltanto una parte delle moltissime persone che hanno avuto la possibilità di ascoltare o leggere le sue parole, in Svizzera, in Italia, in Burundi e altrove. La voce per nulla imponente, una barba, come ha scritto una delle sue studentesse migliori, Daria Olgiati Pezzoli «lunga tra il rabbino e l’alternativo, sguardo franco e sorriso simpatico», una statura ragguardevole: queste appaiono le caratteristiche che ancora oggi chiunque può cogliere, se ha modo di incrociare il Prof. Petraglio.
La sua frequentazione permette di rendersi conto di quanto quest’uomo generoso e rispettoso della libertà altrui possa essere d’aiuto alla vita delle persone che lo incontrano. Una parte molto rilevante delle sue giornate si è svolta e, per certi versi, si svolge in un’attenzione esistenziale alle fonti antiche bibliche ed extrabibliche che non ha alcunchè di libresco e di erudito, ma cerca di mettere in rapporto mente, cuore e vita quotidiana.
Petraglio non impone le proprie ragioni, ma cerca di far capire che l’ignoranza intellettuale e la durezza interiore sono i veri nemici di chiunque desideri essere umano. Il panorama che si gode dalla casa materna, dove egli è tornato ad abitare stabilmente dopo molti anni, può essere, in un certo senso, una sintesi dei valori in cui ha dimostrato e dimostra di credere seriamente: la varietà del paesaggio, l’apertura al futuro, la vicinanza della natura.
L’augurio che gli facciamo, interpretando, ci pare, anche il pensiero di migliaia di altre persone è uno solo: che possa continuare a donare la sua serena e amplissima sapienza della mente e del cuore, interreligiosa ed interculturale, per molti anni ancora. Egli può essere certo che la gratitudine di moltissime donne e moltissimi uomini del nostro tempo verso di lui, al di qua e al di là del Mediterraneo, non soltanto non verrà meno, ma continuerà ad avere ragioni per aumentare ed approfondirsi…
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