DONNA, GRANDE E’ LA TUA FEDE!
DONNA, GRANDE E’ LA TUA FEDE!
Commento al Vangelo
di p. Alberto MAGGI OSM
Mt 15, 21-28
, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Gesù intende annunciare l’amore universale del Padre – universale non soltanto per l’estensione (ovunque), ma per la qualità di questo amore (per tutti) – ma incontra tanta resistenza. Ne incontra nel suo popolo, tra i discepoli e tra gli stessi pagani, che si erano abituati all’idea della supremazia di Israele.
Allora Gesù, già nel capitolo 8 del vangelo di Matteo, annunzia che nel banchetto del regno il pane che è stato rifiutato dai giudei, diverrà il cibo per i pagani. E Gesù dice: “Verranno da oriente e da occidente”, cioè da tutte le popolazioni pagane, “e prenderanno il vostro posto”.
Poi Gesù nel capitolo 15 di Matteo affronta la questione importante del puro e dell’impuro. La affronta dal punto di vista alimentare, ma era la base che distingueva la gente pura dai pagani, che erano impuri. E Gesù, dopo aver contraddetto il libro del Levitico che si basa proprio su
questa distinzione, deve fuggire all’estero perché ha detto che non è quello che entra nella bocca che ti rende impuro, ma quello che esce. Dopo questo Gesù deve fuggire all’estero.
Qui l’evangelista ci presenta l’incontro con la donna Cananèa. Leggiamo Matteo capitolo 15, dal versetto 21. “Partito di là” – quindi dopo essere fuggito dalla terra di Israele ed entrato in terra pagana – “Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco una donna Cananèa”. I Cananèi erano i Fenici ed erano una delle popolazioni che nel libro del Deuteronomio (7,2), devono essere votate allo sterminio: “tu le voterai allo sterminio”. Quindi è una popolazione pagana, è una popolazione disprezzata e va sottomessa da Israele.
“Che veniva da quella regione si mise a gridare: «Pietà di me»”: è il kýrie eléison (Ku,rie evle,hson) che poi entrò nella liturgia della chiesa. Ebbene, l’espressione “Signore pietà” nei vangeli è un’invocazione riservata a quelli che non conoscono Gesù. Quelli che non conoscono Gesù, che non sanno chi è, gli si rivolgono con “Signore pietà”. Quando si conosce Gesù, quando si conosce il Padre, non si dice più “Signore pietà” o “Signore misericordia”, perché si è già sperimentata nella sua pienezza.
E lo chiama “«Signore, figlio di Davide»”, come i ciechi che abbiamo visto in precedenza in questo vangelo (9,31) e che poi dopo ritorneranno (20,30) – i due ciechi che si rivolgono a Gesù chiamandolo figlio di Davide. Ma Gesù non è il figlio di Davide! Figlio di Davide significa il messia, il messia guerriero che con la violenza inaugurerà il regno di Israele e sottometterà i popoli pagani.
Il motivo della richiesta della donna è che “«Mia figlia è molto tormentata da un demonio. Ma egli non le rivolse neppure una parola»”. Come mai Gesù non risponde all’invocazione di questa donna? Perché lei si è rivolta al figlio di Davide e Gesù non è il figlio di Davide, Gesù è il figlio di Dio. Ecco perché non risponde. Teniamo presente che tutto questo brano non è tanto una cronaca, quanto una catechesi per la comunità cristiana che ancora fa resistenza nell’andare verso i pagani.
“Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono”, qui la traduzione della CEI riporta “esaudiscila”, ma è invece letteralmente “mandala via” (avpo,luson auvth,n). E’ lo stesso verbo
che è stato usato quando, nella condivisione dei pani (14,15), i discepoli dicono a Gesù “manda via la folla” (avpo,luson touvj o;clouj). Quindi “«Mandala via, perché ci viene dietro gridando!»”
Quindi i discepoli non tollerano questa vicinanza da parte dei pagani che chiedono soccorso al Signore. “Ma egli rispose …” A chi risponde? Risponde ai discepoli che condividono la stessa mentalità. “«Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa di Israele»”.
Questo è il messia, figlio di Davide, che è venuto per la casa di Israele ad inaugurare il regno e sottomettere i pagani. “Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!»” C’è già un progresso. Mentre prima s’è rivolta a Gesù invocandolo come figlio di Davide, adesso lo riconosce come Signore, ma chiede ancora di essere aiutata, quindi deve fare ancora un gradino in più per comprendere la pienezza dell’amore di Dio.
“Ed egli rispose”, risponde sempre come figlio di Davide, “«Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini»”. I cagnolini non sono i cuccioli, ma i cani domestici (gr. kun£a,ria) che stavano in casa. Ebbene Gesù, secondo questa indicazione, distingue tra coloro che hanno diritto, i figli di Israele, e i cani, termine alquanto dispregiativo – il cane era un animale impuro – che indicava i pagani.
Gesù, attraverso queste risposte, sta preparando i discepoli a quello che i discepoli non vorranno, a condividere il pane anche con i pagani. Gesù ha condiviso il pane con il popolo d’Israele e ora vuole portare i discepoli a condividere il pane con i pagani, ma loro non ci pensano, appunto perché i pagani sono considerati come i cani, esseri inferiori e impuri.
Quindi nella crescita della fede della donna, l’evangelista vuole educare la crescita della fede dei discepoli, ma sappiamo che sarà più facile per Gesù convincere una persona pagana che i propri discepoli. E la risposta della donna è “«E’ vero Signore – disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni»”.
La donna comprende che la compassione e l’amore vanno al di là delle divisioni razziali, etniche e religiose che ci possono essere. “«Donna, grande e la tua fede!»” Gesù non elogia gli israeliti, gli ebrei, per la loro fede, ma sempre i pagani. Ha elogiato il centurione (8,10-13) e adesso elogia
Cristo e la Cananea
di Jean-Germain Drouais (1784)