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E Gesù chiede ai suoi discepoli: «Avete compreso tutte queste cose?» Gli risposero: «Sì». Ecco la conclusione nella quale l’evangelista probabilmente mette la sua firma. Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba»”, lo scriba è il grande teologo, colui che quando parlava era Dio stesso che parlava, era colui che aveva la più grande importanza, il più grande prestigio nel mondo di Israele.

«Per questo ogni scriba, divenuto discepolo»”. Gesù è abbastanza ironico. Lo scriba, colui che insegna, di fronte alla novità portata da Gesù, deve tornare scolaro, deve farsi discepolo. «Discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro»” – ecco il brano è iniziato col tesoro e termina col tesoro – “«cose nuove e cose antiche»”. E’ importante questa dinamica, prima le cose nuove. Il messaggio di Gesù ha la precedenza su quello di Mosè. E quello di Mosè si accoglie soltanto nella misura in cui è conforme al suo insegnamento.

 

 

 

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